Le aziende pur esercitando tutte un’attività che può ricondursi all’acquisizione o alla produzione o all’uso di beni economici
per la soddisfazione dei bisogni umani, possono essere di diverse tipologie. Possiamo identificare diversi criteri di
classificazione dell’azienda.
Il primo è la destinazione dell’attività produttiva: in cui le aziende si dividono in erogazione e
aziende di produzione. Le aziende di erogazione o di consumo non destinano la propria produzione di beni e servizi al
mercato, ma erogano( cioè non scambiano attraverso la fissazione dei prezzi) la loro produzione alla collettività.
Tali aziende svolgono un’attività economica volta al soddisfacimento diretto dei bisogni di individuate classi di individui. Mentre le
aziende di produzione destinano la propria produzione di beni e servizi allo scambio con il mercato attraverso la fissazione di
un prezzo rimuneratore, cioè un prezzo che consente di coprire i costi sostenuti nella fase di approvvigionamento delle
materie prime generando un surplus di valore chiamato profitto. Queste aziende diversamente da quelle di erogazione
soddisfano indirettamente i bisogni umani attraverso un processo di creazione della ricchezza. Queste due distinzioni sono
oggi superate poiché di fatto non esistono più aziende esclusivamente di erogazione o di produzione, ma esistono aziende
composte.
Queste sono aziende nelle quali sono presenti sia processi di erogazione di ricchezza per il soddisfacimento di
bisogni, sia processi di produzione di nuova ricchezza, ovvero aziende che svolgono sia attività di consumo finale sia attività
di produzione di beni economici. Il secondo criterio di classificazione e il soggetto giuridico, considerando la natura di tale
soggetto dividiamo le aziende in pubbliche e private. Si definiscono pubbliche le aziende di proprietà dello stato, le quali non
hanno come obiettivo principale il profitto, ma hanno come obbiettivo principale un fine sociale. Mentre si definiscono
private quelle aziende il cui soggetto giuridico è un privato che può essere un singolo o una società, il cui obiettivo primario e
ottenere utili. Anche questa distinzione è ormai superata poiché vi sono le aziende miste che sono aziende il cui capitale è in
parte appartenente a soggetti pubblici e in parte appartenente a soggetti privati, questo perche molte aziende pubbliche
hanno bisogno delle competenze dei soggetti privati per poter continuare la sua attività.
Il terzo criterio di classificazione è la destinazione del profitto, per questo motivo distinguiamo le aziende for profit, che sono aziende in cui il soggetto giuridico si
appropria del guadagno creato dall’azienda, da quelle no profit che sono aziende i cui utili non sono esternalizzati, ma sono
trattenuti all’interno dell’azienda e reinvestiti per il miglioramento e il potenziamento dell’attività dell’azienda. Il quarto ed
ultimo criterio di classificazione è la dimensione, sussistono infatti: microimprese, piccole e medie imprese, in funzione del
numero di persone assunte e del fatturato.