Fondi comuni e Sicav sono forme di investimento che non offrono alcun tipo di personalizzazione da parte dell’intermediario, come invece avviene nelle gestioni patrimoniali e nel private banking. L’unica forma di personalizzazione deriva dai consigli che banche e promotori finanziari danno ai risparmiatori, in base alle esigenze di questi, di investire in un fondo piuttosto che in un altro.
Esistono strumenti finanziari di Risparmio gestito che investono in fondi, chiamati Fondi di Fondi e Gestioni patrimoniali in fondi (Gpf).
I fondi comuni investono in soli titoli, invece i Fondi di Fondi investono in quote di altri fondi comuni e in azioni Sicav. Con i fondi di fondi il risparmiatore delega ad un gestore, in modo non personalizzato, il servizio di asset allocation tra fondi. La strategia operativa di questo tipo di investimento consiste nel monitoraggio da parte del gestore di un ampio numero di fondi per poter individuare i migliori e attuare la diversificazione, scegliendone di solito 25-30, diversi e di solito non correlati.
I vantaggi fondamentali dei Fondi dei Fondi dunque sono due
Ridurre il rischio, sia attraverso la diversificazione in titoli dei singoli fondi o sicav sia con la diversificazione data dalla scelta dei fondi stessi. In sostanza, la valutazione del rischio si raddoppia, perchè esistono due valutazioni distinte e indipendenti: quella del gestore del singolo fondo e quella del gestore del fondo di fondi.
Dare l’opportunità ai risparmiatori di investire in fondi in cui non hanno rapporti diretti o a loro sconosciuti e di investire anche in fondi non accessibili al piccolo risparmiatore, come gli hedge fund. Questi sono fondi speculativi absolute return dove, per accedere, occorrono versamenti minimi molto alti (500mila euro). Invece, con i fondi di fondi è possibile diversificare anche con gli hedge fund a cifre contenute. Esistono anche fondi di fondi che investono solo in quote di hedge fund. Quindi, anche la qualità è un vantaggio che offre la gestione.
Inoltre, completano il quadro dei vantaggi la loro alta trasparenza (il valore della quota viene pubblicato ogni giorno) e l’assenza di alcun obbligo fiscale per il risparmiatore (i risultati sono al netto delle imposte dovute).
Uno svantaggio è dato dai costi. Sono più costosi dei fondi comuni in quanto alla commissione di gestione del fondo si deve sommare quella dei fondi sottostanti. A questo proposito si distinguono i fondi di fondi monomarca, dove l’asset è formato da fondi dello stesso gruppo di appartenenza della Società di gestione, e i fondi di fondi multimarca, o multimanager, dove sono presenti anche fondi e sicav di altri gestori. Da precisare che c’è un divieto della Banca d’Italia di duplicazione delle commissioni di gestione, nel senso che non si possono far pagare ai risparmiatori commissioni sui fondi di “casa”, cioè dello stesso gruppo della Società di gestione. In sostanza è consentita solo la presenza di commissioni di gestione dei fondi dei fondi sommata a quelle dei fondi e sicav degli altri gestori presenti.
Risulta essere questo un grosso danno per i risparmiatori in termini di aggravio dei costi. La gestione dovrà quindi ottenere buoni risultati, altrimenti le alte commissioni non potranno essere giustificate.
Comunque i fondi di fondi rappresentano una valida alternativa alle Gestioni patrimoniali in fondi (Gpf), il cui funzionamento è uguale, ma che, rispetto alle quali, si distinguono per una soglia di ingresso più bassa (si può entrare con poche migliaia di euro) e per una maggiore trasparenza (rendiconti trimestrali per le Gpf, quotazione giornaliera per i fondi di fondi).