I fondi comuni monetari raccolgono il denaro dei risparmiatori e lo investono in strumenti monetari, cioè titoli di stato italiani ed esteri e obbligazioni con vita residua (il tempo che manca alla scadenza del titolo) inferiori a 1 anno. I titoli acquistati sono in euro (non in valuta straniera) e la durata ridotta (che permette di avere una duration breve) permette di essere protetti contro la variazione dei tassi di interesse (quindi il prezzo dei titoli cambia poco quando i tassi di mercato variano).
I fondi monetari sono l’alternativa alla liquidità di conto corrente: permettono di percepire un piccolo interesse (in linea con il rendimento dei bot) dato dalla differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Quindi i fondi monetari o i fondi liquidità, sono sicuri, e in pochi giorni possono essere smobilizzati e tornare sul conto corrente.
Va chiarito che i fondi di investimento monetari non sono strumenti di investimento di medio o
lungo periodo, ma solo parcheggi momentanei per la liquidità. Vanno usati per la parte di portafogli oda mantenere liquida oppure se avete programmi di spesa impegnativi a breve termine (ad esempio l’acquisto di un immobile). Se usati come forma di investimento per periodi medi o lunghi il rischio concreto è di non coprire neanche l’inflazione.
Di norma i fondi monetari non hanno costi o commissioni di ingresso o di uscita: quindi entrare e uscire dal fondo non costa nulla. Hanno invece una commissione di gestione: quindi la società di gestione trattiene parte del rendimento dei titoli che fanno parte del fondo comune come remunerazione della propria attività. Poichè tutti i fondi monetari o fondi liquidità comprano gli stessi titoli (bot, btp con vita residua corta, cct e ctz, altri titoli di stato di paesi europei, in euro), la differenza sul rendimento riconosciuto al cliente non dipende dalla bravura del gestore (posto che sceglie tra titoli di stato), ma dalle commissioni di gestione. Commissioni di gestione del fondo più basse significano rendimenti più alti.