Nel Decreto Legislativo n. 276 del 2003 è stato sviluppato anche il contratto di inserimento che permette alle aziende di ridurre gli oneri fiscali e di aumentare il numero dei lavoratori italiani.
Come tantissimi contratti della riforma Biagi, anche questo non è da considerarsi un contratto sicuro e duraturo: è uno dei sistemi studiati solo per arginare il problema della disoccupazione ma quanto meno consente ai più giovani di entrare più facilmente nel mondo del lavoro e di avviare una specifica specializzazione.
Con il contratto di inserimento l’azienda può risparmiare perché assume il lavoratore con 2 livelli di retribuzione inferiore rispetto a quello che dovrebbe normalmente avvenire. Lo stipendio percepito dal dipendente è lo stesso ma l’azienda ha un esborso finale inferiore.
Deve essere stipulato in forma scritta e deve avere una durata compresa tra i 9 e i 18 mesi e deve anche prevedere una formazione teorica di almeno 16 ore in cui vengono date informazioni sulla sicurezza sul lavoro, sul rapporto di lavoro, sull’organizzazione sindacale.
Inoltre il contratto dovrà recare il livello di inquadramento iniziale e finale e l’orario di lavoro giornaliero o settimanale.
Il contratto di inserimento può essere stipulato da
persone di età compresa tra i 18 e i 29 anni
persone disoccupate da più di 12 mesi e di età compresa tra i 29 e i 32 anni
disoccupati di età superiore a 50 anni
disoccupati da oltre 2 anni
residenti in aree del paese dove il tasso di disoccupazione è particolarmente elevato
tutte le persone di sesso femminile.
Tranne che per i giovani tra i 18 e i 29 anni, questo contratto prevede delle particolari agevolazioni a livello contributivo:
le imprese del centro-nord hanno una riduzione del 25%
quelle del sud e quelle artigiane versano dei contributi fissi come per i contratti di apprendistato
il settore commerciale e turistico ha una riduzione del 40%
Alla scadenza del contratto, l’azienda non è obbligata a mantenere il lavoratore ma se vorrà effettuare nuove assunzioni, con questa particolare forma contrattuale, dovrà obbligatoriamente mantenerne alcuni già assunti in questo modo.
Pur non essendo definibili “lavoratori subordinati a tutti gli effetti”, gli assunti con contratto di inserimento sono equiparati agli altri dipendenti nel caso di lavoro notturno, lavoro su turni, lavoro nei giorni festivi.