Aprire un’impresa individuale di pulizia stabili, civili o industriali che siano, richiede il minor impiego di capitali per i materiali tra le possibili attività imprenditoriali, il che in tempo di crisi non è poco.
Sono richiesti dei prerequisiti, ovvero
capacità economico finanziaria (assenza di protesto o di fallimenti nel corso degli ultimi 5 anni, sarà fatto con accertamento d’ufficio)
requisiti professionali, ovvero
titolo di studio che abiliti alla professione
– diploma universitario o laurea in materia tecnica, diploma di istruzione secondaria o attestato professionale comprendenti almeno due anni di chimica, nonché nozioni di scienze biologiche.
– Assolvimento della scuola dell’obbligo più un’attività professionale svolta nel ramo per un minimo di tre anni come titolare, dipendente, associato, lavoratore somministrato.
Accertatevi di averli prima di procedere all’iscrizione dell’impresa, perché verranno accertati in corso di istruttoria della vostra pratica, quindi le spese sostenute per bolli, diritti, diritto annuale, non saranno rimborsate in caso di rifiuto.
Iscrizione all’Agenzia delle Entrate, inps, inail, camera di commercio tramite comunicazione unica, allegando telematicamente il modello scia 82/l (segnalazione certificazione inizio attività previo possesso dei requisiti, che in questa fase vengono autocertificati).
Sono necessari dei registri di contabilità, per cui consiglio di avvalersi di un professionista (ragioniere o commercialista)
Una volta iscritti, sarete pronti a partire. Contattate gli amministratori di stabili, proponendo preventivi, (l’associazione è l’anaci), le associazioni di categoria per eventuali pulizie bar, fatevi pubblicità, inviate preventivi. Per alcuni consigli utili è possibile vedere questa guida su come aprire un’impresa di pulizie su Tuaimpresa.net.
Come materiali, sono necessari solo scope, pattumiere, comuni prodotti di pulizia, straccio e scopettone o mocio.