L’incontro dell’offerta e della domanda di prestiti e finanziamenti dà vita ad un mercato che non conosce crisi. La richiesta di credito è come una sorta di camaleonte che muta le sua forme in relazione all’andamento globale dell’economia: se è in crescita, l’accesso al credito verrà richiesto ad alti livelli (imprese e società che chiedono finanziamenti per investire in sviluppo ed espansione); se, come accade in questi anni, l’economia mondiale cammina sul filo della recessione, aumenta la domanda di livello inferiore (consumatori che per far fronte a spese necessarie e voluttuarie contraggono debiti). Spettatore di lusso il mercato dei mutui che, essendo di vitale supporto al mercato immobiliare, pur con alti e bassi rimane la porta principale da cui famiglie e imprese accedono al credito.
Nel 2008, ma anche negli anni precedenti, l’anarchia organizzata di Internet ha portato ulteriore fermento in questo già florido mercato. A conferma di ciò vengono in soccorso i dati dell’indagine promossa da Google e realizzata da Millward Brown Delfo: “Surfing Financial Services. Il ruolo di Internet nel processo decisionale per l’acquisto di prodotti e servizi finanziari”. Dall’analisi dei dati risulta che tra il 2006 e il 2007 25 milioni di persone hanno acquistato prodotti finanziari. Su un campione statisticamente significativo di 1000 intervistati, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, il 76% utilizza regolarmente la Rete per acquisire informazioni e documentazione prima di acquistare prodotti finanziari.
Il target medio delle finanziarie online risulta essere eterogeneo, con lieve prevalenza maschile, dalla cultura medio alta. In ordine di preferenza, i prodotti legati agli investimenti, alle pensioni, seguiti da prestiti personali e infine i mutui.
Stimando, più che plausibilmente, che l’utilizzo di internet è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi mesi/anni, è facile intuire che il mercato non è che all’alba di un vero e proprio boom.
Vantaggi dei prodotti finanziari online
I vantaggi di Internet sono facilmente intuibili. Il consumatore (non più solo soggetto passivo dinnanzi ai claim pubblicitari, ma attivo e capace di reperire velocemente informazioni e approfondimenti) dispone con semplicità e velocità di una vasta offerta di prestiti – grazie ai motori di ricerca, al social networking, ai forum di discussione, alla pubblicità online – potendo selezionare migliori condizioni, interessi più convenienti e le credenziali delle finanziarie. Eliminare i tempi burocratici e pratiche morte ne è la diretta conseguenza come conferma il successo dei “prestiti immediati”. Inoltre, tali prestiti possono essere (talvolta) erogati anche in assenza di busta paga o in caso di lavoro subordinato atipico: questo non fa che aumentarne l’appeal. I beneficiari di tale strumento non sono quasi mai clienti di prima fascia. Anzi, i prestiti online vengono spesso richiesti da chi non è particolarmente solvibile o a chi ha già avuto problemi di tardati / mancati pagamenti, pignoramenti o protesti: tale tipo di clientela, può essere disposta a sopportare costi maggiori e servizi meno trasparenti.
Svantaggi del credito online
Il credito online può infatti rivelarsi un’arma a doppio taglio. La situazione in cui il richiedente sia abbagliato da slogan urlati o una comunicazione volutamente ingannevole è ben più che un’ipotesi. Il mercato del credito online è forse quello più colpito dalla sindrome del “la sparo più grossa”, e la competizione tra società finanziarie risulta essere giocata non sulle condizioni migliori, ma sulla migliore comunicazione, sulla forma più che sulla sostanza.
Da non dimenticare inoltre che la Legge disciplina sì ogni aspetto dell’accesso e della concessione di prestiti, ma come spesso accade, una seppur precisa normativa non mette il consumatore al riparo da rischi. Basti menzionare il diverso trattamento anti-usura sui tassi di interesse: al sistema bancario la normativa anti-usura impone un tasso soglia del 15% circa (con una media del mercato pari al 10,25%) mentre per gli intermediari non bancari (mediatori creditizi, finanziarie) per prestiti personali di importo superiore a 5000 euro la soglia sale oltre il 18% (con una media del mercato del 13% circa) e, addirittura, per operazioni fino a 5000 euro la soglia anti-usura è oltre il 25%.
Infine, prestiti erogati facilmente (e la possibilità, spesso concessa, di accedere nuovamente al credito “consolidando” i vecchi debiti) possono innescare un meccanismo di euforia e autoindulgenza psicologica che fa passare in secondo piano un assunto fondamentale: i prestiti danno origine a debiti e i debiti vanno estinti.