Se volete intraprendere una nuova professione e non sapete a che mestiere dedicarvi, forse val la pena cercare di sapere quali siano, in questo momento, i ruoli maggiormente richiesti dalle aziende e, contemporaneamente, quelli per i quali i datori di lavoro stanno sperimentando le maggiori difficoltà nel reperimento di risorse umane.
Alla base di tutto, una considerazione sempre valida e presente: trova più facilmente lavoro chi può garantire dei valori aggiunti conoscitivi rispetto ai concorrenti. In altre parole, se avete delle conoscenze maggiori rispetto ai vostri concorrenti nei processi di selezione, è probabile che abbiate maggiori possibilità di essere assunti.
Sancita questa prerogativa, probabilmente fin troppo banale, cerchiamo di comprendere quali siano i ruoli maggiormente desiderati dalle aziende italiane. Partiamo dal Nord Italia, le aziende faticano a trovare validi progettisti informatici che possano occupare un ruolo di rilievo all’interno delle proprie strutture. Mancherebbero, secondo quanto rivela la recente ricerca condotta da Unioncamere, anche analisti, consulenti e sviluppatori. Ma il massimo delle richieste sembra esserci per quanto concerne il mondo dei progettisti, siano essi navali, meccanici, o industriali.
Non solo: oltre a tecnici laureati, il mondo delle aziende settentrionali cerca anche diplomati che possano coprire posizioni di tecnici termoidraulici, installatori, esperti elettrotecnici, alberghieri, tessili, arredamento e mobili. Sempre particolarmente ricco di opportunità commerciali è anche il mondo del commercio, la conseguenza è che mancano valide commesse di negozio e assistenti di vendita, mentre tra gli altri lavori mancherebbero infermieri e camerieri non stagionali.
Complessivamente, le aziende continuano inoltre a preferire lavoratori giovani, magari appena diplomati o laureati. Grazie alle agevolazioni previste, una quota rilevante è tuttavia indirizzata all’assunzione da liste di mobilità.
Per quanto infine concerne gli stipendi, la maggior parte dei ruoli ricercati sono entry level, in altre parole, lo stipendio non è esattamente quello di un manager. Discorso a parte per quei lavori molto specifici, per i quali c’è poca manodopera o pochi candidati: per progettisti, uno stipendio medio può ben superare i 2.000 euro fin dai primi mesi di assunzione. Significativa è, comunque, la correlazione tra stipendio percepito e titolo di studio, con i laureati che hanno sicure maggiori possibilità di portare a casa un reddito migliore.